22/03/2016

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Oggi è un giorno nero.
Gli avvenimenti che si sono succeduti nell’arco della mattinata ne sono la ragione.
Ho seguito l’avvicendarsi con ansia augurandomi che ci fossero solo feriti a Bruxelles.
Non ho potuto fare a meno di leggere notizie, e commenti, su Facebook. E mi sono ricordata anche perché sto maturando l’idea di disattivare l’account.
Proprio su come ho vissuto questa giornata, tramite social, voglio lasciare qui le mie considerazioni. Non perché senta la necessità di convincere qualcuno. Solo perché questo, in fin dei conti, è il mio personale muro del pianto. È lampeggiante, il muro. Offre un segnale ben visibile a amici e conoscenti che non potrei avvertire contemporaneamente di un momentaneo “disservizio della comunicazione”. Quando qualcosa mi fa stare male, la voglia di comunicare è a livello zero. Se scompaio è peggio perché arrivano messaggi e…

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Che nessuno tocchi il Panda

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Oggi è stata la domenica delle Palme. Ricordo che quando da piccola andavo a messa, la cosa che colpiva di più la mia giovane immaginazione si poteva riassumere in una sola domanda: perché? Perché la gente ti acclama come un re, stendendo mantelli a terra, levando in cielo rami di palme e ulivi, e dopo cinque giorni, quella stessa gente ti crocefigge. Perché?

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OTTO MARZO SENZA AUGURI.

Non c’è nulla da festeggiare oggi.

ETICO, BISBETICO, FRENETICO, PATETICO.

Non è una Festa.
Non c’è nulla da festeggiare, nessun augurio da fare.
Sarebbe ora di smettere di trattare questa data come fosse un compleanno.
È una Giornata internazionale per ricordare i pari Diritti, spesso violati, in molti Paesi del mondo.
Gli auguri sono fuori luogo.
Per il futuro auspico meno mimose e più rispetto.
Se continuate a leggere spiego meglio il perché…

Otto Marzo scritte WordPress

OTTO MARZO SENZA AUGURI

di Andrea Cascioli

Care amiche, donne, ragazze, bambine

non vi faccio gli auguri.
C’è stato un tempo in cui la Giornata della Donna aveva un motivo.
Oggi meno ma forse il motivo c’è ancora.
Per questo, credo, c’è ancora bisogno di questo simbolo.
Ma non dei miei auguri.
Non è una Festa, è una Giornata, ha senso di essere esclusivamente intesa come tale.

Proprio perché esiste ancora quell’orribile cosa che è il “soffitto di cristallo”, proprio perché troppo ancora succede che un mondo…

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L’utero dell’Ignoranza è sempre in affitto

Pregnant belly with sign

In questi giorni si è parlato molto del figlio di Nichi Vendola. L’evento ha innescato una serie di commenti e un giro di informazioni piuttosto false, oltre che razziste e inutili.
Perciò, riapro le danze in questo mio blog (più simile a un grosso calderone da strega) per alcune precisazioni che mi sembrano doverose a chi il cervello lo usa invece che portarlo a spasso in stato vegetativo.

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Pensieri, auguri, sentinelle in piedi e cervelli seduti.

Stamattina apro facebook e mi trovo questa notizia in prima linea.

Uhm… Avevo messo il mio like sul Messaggero per alcune notizie che ritenevo interessanti. Ovviamente. Però questo articolo mi ha davvero sconcertato.
Perché? Certo non perché la notizia è di un anno fa.

La mia reazione è stata la seguente: Continua a leggere “Pensieri, auguri, sentinelle in piedi e cervelli seduti.”

Siamo tutti “figli di un dio minore”, piccole divinità cieche.

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Il 16 aprile, in un’intervista radiofonica, Peter Singer ha ribadito le sue tesi sull’infanticidio di bambini con handicap. L’ha fatto:

– NON seguendo le proprie tesi sul dolore – inteso come qualsiasi genere di sofferenza sia fisica che psicologica, a prescindere da chi lo provi;

– NON ripartendo dall’etica delle relazioni uomo- animale – lo specismo secondo lui sta sullo stesso piano del razzismo e del sessismo, è “ un pregiudizio o atteggiamento di prevenzione a favore degli interessi dei membri della propria specie e a sfavore di quelli dei membri di altre specie”;

– NON perché va a scardinare ancora una volta le fondamenta delle convinzioni morali di tanti – lui ha sempre rifiutato un valore assoluto alla vita, non è sempre sbagliato uccidere e non tutte le vite hanno lo stesso valore, il che significa che se fossimo costretti ad uccidere qualcuno non dovremmo guardare alla razza, al sesso o alla specie ma solo alla volontà e al desiderio o meno di continuare a vivere del soggetto in questione e della qualità della vita che questi condurrebbe.

NO.

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A.A.A. Associazioni letterarie & Company

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Qui trovate un mio articolo. Era doveroso farlo per due motivi essenziali: per aprire gli occhi su nuove iniziative che possono sembrare allettanti e che invece risultano solo una perdita di denaro e di tempo prezioso; per ridare dignità a quelle persone che sono state fatte oggetto di scherno da parte di gente che dimentica che cosa sia avere rispetto e che spesso crede di essere migliore, più furba del mondo intero. Un po’ di sana autocritica non guasterebbe, anche perché l’acqua calda è stata già scoperta. E se ci fosse l’onestà di mettere nel proprio curriculum titoli reali, e non inventati e poco credibili come quelli di “editor”, “correttore bozze” e via discorrendo, allora sì che avremmo la possibilità di guardare a nuove iniziative letterarie con tranquillità.

Buona navigazione, gente!

Pubblichi a pagamento e vuoi rifarti le spese?

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Ne ho abbastanza di quelli che si credono grandi geni della letteratura, che si auto pubblicano o scelgono una casa editrice a pagamento (che e’ anche peggio) e schiaffano dappertutto i loro escrementi scritti. Ce l’ho con loro, soprattutto. Con questa gente che non ti lascia in pace, intasa caselle di posta elettronica, che spunta come funghi tra i tuoi contatti fb, che ti trovi alla porta con il loro libro in mano:
“Sai… Ho pubblicato un libro.”

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Qualche volta dò i numeri

Ci sono:

2.600 le case editrici attive nel 2009 in Italia,

10.000 e oltre quelle censite nel 2008,

8.000 case editrici nel 2011:

la principale ha il 30% del mercato.

300 circa quelle non a pagamento.

38.000 sono le persone che professionalmente risultano occupati nel settore dell’editoria.

55.000 i titoli pubblicati in un anno,

60.000 titoli pubblicati nel 2006,

400 i libri che escono ogni giorno,

sempre in Italia 18.000 gli ebook pubblicati: rappresentano solo lo 0,05% del mercato editoriale totale;

20.000 titoli digitalizzati, su un mercato vivo di oltre

500.000 titoli (meglio non guardare agli Stati Uniti, dove il dato cresce sensibilmente).

46,8% la gente che dichiara di aver letto «almeno un libro».

12-13% gli italiani che attuano altre modalità di lettura (professionale, di opere di consultazione e manualistica pratica, su schermi, ecc. ).

53,1% sono le donne lettrici,

40,1% gli iuomini lettori (in tutte le fasce di età la percentuale di lettrici è sempre superiore a quella dei lettori)

2.000 circa le librerie attive in Italia (da quelle di catena alle indipendenti, ma il dato include anche i centri commerciali, le librerie scolastiche, universitarie e professionali).

113 case editrici italiane inserite nel “Salvaforeste” in base alla sostenibilità della carta utilizzata nei propri libri;

10 le case editrici che dall’ultimo aggiornamento del 2010 hanno ribaltato la propria posizione passando dalla parte delle foreste indonesiane.

10 le cifre che compongono l’ISBN, 4 i gruppi di cifre in cui e’ diviso, 88 il primo gruppo che identifica l’ISBN in Italia (il secondo gruppo identifica l’editore; il terzo gruppo indica l’opera e l’edizione; il quarto gruppo è un numero di controllo).

200 le pagine che Wikipedia dedica alla categoria degli scrittori in Italia, per un totale di

1.743 scrittori professionisti, 3 (o quattro) di mestiere fanno solo gli scrittori.

1 solo continua a domandarsi se abbia senso tutto questo?