Ci sono:
2.600 le case editrici attive nel 2009 in Italia,
10.000 e oltre quelle censite nel 2008,
8.000 case editrici nel 2011:
la principale ha il 30% del mercato.
300 circa quelle non a pagamento.
38.000 sono le persone che professionalmente risultano occupati nel settore dell’editoria.
55.000 i titoli pubblicati in un anno,
60.000 titoli pubblicati nel 2006,
400 i libri che escono ogni giorno,
sempre in Italia 18.000 gli ebook pubblicati: rappresentano solo lo 0,05% del mercato editoriale totale;
20.000 titoli digitalizzati, su un mercato vivo di oltre
500.000 titoli (meglio non guardare agli Stati Uniti, dove il dato cresce sensibilmente).
46,8% la gente che dichiara di aver letto «almeno un libro».
12-13% gli italiani che attuano altre modalità di lettura (professionale, di opere di consultazione e manualistica pratica, su schermi, ecc. ).
53,1% sono le donne lettrici,
40,1% gli iuomini lettori (in tutte le fasce di età la percentuale di lettrici è sempre superiore a quella dei lettori)
2.000 circa le librerie attive in Italia (da quelle di catena alle indipendenti, ma il dato include anche i centri commerciali, le librerie scolastiche, universitarie e professionali).
113 case editrici italiane inserite nel “Salvaforeste” in base alla sostenibilità della carta utilizzata nei propri libri;
10 le case editrici che dall’ultimo aggiornamento del 2010 hanno ribaltato la propria posizione passando dalla parte delle foreste indonesiane.
10 le cifre che compongono l’ISBN, 4 i gruppi di cifre in cui e’ diviso, 88 il primo gruppo che identifica l’ISBN in Italia (il secondo gruppo identifica l’editore; il terzo gruppo indica l’opera e l’edizione; il quarto gruppo è un numero di controllo).
200 le pagine che Wikipedia dedica alla categoria degli scrittori in Italia, per un totale di
1.743 scrittori professionisti, 3 (o quattro) di mestiere fanno solo gli scrittori.
1 solo continua a domandarsi se abbia senso tutto questo?
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