Vi siete mai chiesti quale strumento utilizzano i Beatch Boys in Good Vibration? E quali in brani come Spellbound, The lost weekend, The day the earth stood still? E quei suoni così acuti in certi film horror?
Bene, oggi ve lo spiego io. No, non si tratta di magia e il disegno qui sopra non ritrae una statua. Si tratta di Clara Rockmore ma di lei parlerò alla fine.
Ora vi parlo di…
…uno dei personaggi, secondo me, più affascinante dei primi del 900: Lev Sergeevič Termen.
Ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo degli strumenti elettronici realizzati nella prima metà del secolo.
La sua vita così densa di avvenimenti e colpi di scena da sembrare un romanzo. Nel film documentario “Theremin: an electronic odissey” compare anche Bob Moog (avrete sentito parlare degli omonimi sintetizzatori).
Nasce a Pietroburgo nel 1896 e diventa un vero pioniere nello sviluppo della musica elettronica con l’invenzione del Thereminvox (chiamato anche Eterofono o Theremin). Questo strumento funziona tramite oscillatori a valvole heterodyning.
Molto particolare la produzione del suono che si ottiene dalla differenza di frequenze generate singolarmente da due oscillatori elettronici: variandone una si produce un terzo suono che può essere modulato ad altezze differenti.
La risultante di Tartini trova quindi la sua prima dimostrazione pratica in campo elettronico.
In realtà, il funzionamento di un oscillatore heterodyning è una scoperta casuale osservata durante i primi esperimenti con le valvole termoioniche appena inventate. Queste emettono un fischio che varia di frequenza a seconda che il corpo umano si avvicini o meno ai circuiti elettronici. L’iniziale stupore viene presto sostituito con fastidio, per cui si tenterà di tamponare l’effetto sgradevole chiudendo i circuiti in appositi box o tenendoli lontani. Si confida che qualche ricercatore trovi una soluzione definitiva al problema.

Lev termin (leon theremin) playing the musical synthesizer he invented, the termenvox (theremin), 1930s.
VARIOUS
Anche Termen – che agli inizi del secolo scorso sta effettuando esperimenti su circuiti radio per conto dell’esercito sovietico, usando oscillatori realizzati con nuovi triodi – nota questo effetto. Incuriosito dal fenomeno continua a fare esperimenti con i materiali elettronici a disposizione per cercare di capire cosa possa generare il fischio variabile. L’idea di costruire l’Eterofono arriva quando si concretizza che la capacità del corpo di variare i toni può essere usata come meccanismo di controllo per un nuovo strumento musicale in grado di liberare l’esecutore dall’uso di una tastiera (e dal sistema temperato equabile).
È così che Termen, nel 1917, sfrutta il principio heterodyning inventando uno strumento cui dà il nome di Atherophone (suono dell’etere).
Il prototipo integra alcuni interruttori, un’antenna ed un pedale di volume per controllare l’intensità del suono. L’evoluzione dello strumento porterà alla realizzazione del primo vero Thereminvox (1919) con caratteristiche rimaste pressoché invariato fino ai giorni nostri. Ma di tutto questo, e molto altro, parlerò un’altra volta…
Per adesso mi fermo qui. O meglio: mi (sof)fermo brevemente sull’incontro di Termen con Clara Reisemberg (che in USA prenderà il cognome Rockmore). Lei suonava il violino e dedicandosi all’apprendimento dell’Eterofono ne divenne la più importante virtuosa.
A lei oggi è dedicato il Doodle di Google e qui potete ascoltarla.
(to be…)