Saudade

image

Nel libro Leal Conselheiro, scritto fra il 1437 e il 1438, in un’epoca in cui la lingua portoghese era ancora in fase di sperimentazione, almeno quanto alla prosa, D. Duarte afferma:

“E a saudade (…) é um sentido do coração que vem da sensualidade, não da razão, e faz sentir às vezes os sentidos da tristeza e do nojo. E outros vêm daquelas cousas que a homem praz que sejam, a alguns com tal lembrança que traz prazer e não pena. E em casos certos se mistura com tão grande nojo, que faz ficar em tristeza. E para entender isto, não cumpre ler por outros livros, ca poucos acharão que delo falem, mas cada um vendo o que escrevo, considere seu coração no que já por feitos desvairados tem sentido, e poderá ver e julgar se falo certo. (…) E porém me parece este nome de saudade tão próprio, que o latim nem outra linguagem que eu saiba não é para tal sentido semelhante.”

“E la saudade (…) è un senso del cuore che viene dalla sensibilità, non dalla ragione, e fa sentire a volte i sentimenti della tristezza e del dispiacere. E altri ne vengono da quelle cose che all’uomo piace che siano, ad alcuni con un tale ricordo che porta gioia e non pena. E in alcuni casi si mescola con un così grande dispiacere che provoca tristezza. E per intendere questo, non è necessario leggere molti libri, perché pochi se ne troveranno che di questo parlino, ma ognuno, leggendo quel che scrivo, consideri il proprio cuore in ciò che solo negli atti dissennati ha un senso, e potrà vedere e giudicare se dico il giusto. (…) E però mi sembra questo nome di saudade così proprio, che il latino né altra lingua che io conosca non ne ha per tale sentimento uno somigliante.”